Elenco testi appartenenti al gruppo:disguido

Era tutta la giornata che avevo una strana sensazione ... Ero andato a pranzo in un ristorante consigliatomi da un mio caro amico ma un urgente impegno e il non soddisfacente servizio ricevuto nel locale mi aveva portato ad uscire di fretta per recarmi alla riunione . Dopo pochi passi ho subito avuto come la sensazione che qualcuno mi stesse seguendo , temevo che mi volessero derubare così allungai il passo , ma niente , il losco individuo era sempre lì dietro di me , ormai ne ero certo . Ad un tratto sento che mi tocca , mi trattiene , io non riesco neanche a reagire per il terrore ... Per fortuna era solo un gentile cameriere che mi stava inseguendo per restituirmi il cappello che avevo sbadatamente dimenticato nel ristorante !
L’ uomo controllò l’ ora per l’ ultima volta . In tempo . La luna era alta nel cielo , e il silenzioso buio della notte creava l’ atmosfera perfetta . Si mise la giacca e prese il bastone da passeggio . Era davvero elegante con quei vestiti su misura e il bastone con la testa animale , proprio un nobiluomo . Si chiuse la porta alle spalle e uscì , camminando con calma . Pensava alla serata che lo aspettava , era perso nei suoi pensieri … fino ai passi . Improvvisamente sentì dei passi alle sue spalle e un’ ombra che allungava una mano per afferrarlo . Il cuore mancò un battito , ma le gambe no e l’ uomo cominciò a correre più veloce che poté , sentendo che anche il suo inseguitore accelerava . Chi era ? Cosa voleva da lui ? L’ uomo correva , correva … ma non era particolarmente sportivo e sentiva che il fiato gli mancava e le forze lo abbandonavano . Sfinito , si arrese al suo destino . Smise di correre e , piegato in due senza più aria nei polmoni , attese che l’ inseguitore lo raggiungesse . E dal buio , emerse lentamente la sagoma … del suo maggiordomo . “ Signore , aveva lasciato il cappello sul tavolo . Ho pensato che le sarebbe servito ” L’ uomo non riuscì a spiccicare una sola parola .
Era mezzanotte e mezza . Anche quella sera , Simone era rimasto in ufficio per finire un lavoro importante . Poco dopo si alzò e decise di andarsene , quindi indossò il cappotto e prese il bastone da passeggio . Sceso in strada , si avviò verso casa camminando lungo il marciapiede . D’ un tratto si accorse di non essere solo , sentì dei passi dietro di sé e , pensando di essere inseguito da qualcuno , iniziò a correre senza mai voltarsi a guardare indietro . Stanco e sudato si fermò . Proprio in quell’ istante si sentì toccare la spalla . Il sangue gli si gelò nelle vene . Si voltò e si trovò davanti il custode dell’ edificio in cui lui lavorava , il quale , con aria affannata , voleva solamente restituirgli il cappello da lui dimenticato sulla scrivania .
Un distinto lord inglese , dopo aver trascorso una serata con alcuni amici presso un tipico pub londinese , si avvia verso casa . Con il suo abito elegante e il bastone cammina tranquillo e sorride pensando alle risate fatte con gli amici . Inizia però a sentire dei passi decisi e sempre più rapidi avvicinarsi . Non osa voltarsi indietro , ma è sicuro di sentire una presenza sempre più vicina . Aumenta il passo , cammina , cammina e cammina sempre più velocemente . Sente il cuore in gola , non riesce più a controllare il fiato sempre più affannato . Le gambe gli tremano e sa che se anche urlasse a quell’ ora della notte nessuno lo sentirebbe e lo soccorrerebbe in tempo . Ecco la mano furtiva toccargli la spalla . Sentendosi ormai in gabbia si volta chiedendo che non gli venga fatto del male . Dopo qualche secondo si rende conto che quella mano furtiva e quelle gambe così rapide appartengono al cameriere del pub , il quale si è preoccupato di portargli la bombetta dimenticata nel locale
Ero andato a pranzo in un ristorante consigliatomi da un mio caro amico ma un urgente impegno e il non soddisfacente servizio ricevuto nel locale mi aveva portato ad uscire di fretta per recarmi alla riunione . Dopo pochi passi ho subito avuto come la sensazione che qualcuno mi stesse seguendo . Ad un tratto sento che qualcuno mi tocca , mi trattiene , io non riesco neanche a reagire per il terrore ... Per fortuna era solo il cameriere che mi stava inseguendo per restituirmi la giacca che avevo dimenticato al ristorante !
Herr Meier era entrato in un caffè, per cercare riparo dalla pioggia scrosciante e – al contempo – poter bere una buona birra , rigorosamente tedesca , klar . Erano ormai passate le undici , quando decise di uscire per tornare a casa , dopo aver lasciato il corrispettivo della consumazione sul tavolo , di fianco alla copia della ricevuta . La notte berlinese era scura , persino ammaliante , per certi versi , eppure Herr Meier era oltremodo convinto fosse sempre il caso di fare attenzione , soprattutto se la strada da percorrere si trovava in zone che chiunque con un briciolo di sale in zucca avrebbe caldamente evitato . Fu probabilmente per quello che – nel momento in cui sentì una mano sfiorargli la spalla – sobbalzò in maniera anche abbastanza comica . Si voltò , temendo di ritrovarsi davanti un malfattore pronto a derubarlo . Inaspettatamente , però , davanti a sé trovò null’ altri che il cameriere del caffè . - Il cappello – mormorò ossequioso il ragazzo , prima di voltarsi e ridirigersi velocemente verso il proprio posto di lavoro . Tutto quello che Herr Meier fece fu pronunciare un “ Danke ” tremolante .
E¬ ’ + notte , un uomo con una giacca sottobraccio si dirige verso l’ uscita di una stanza adibita a ufficio . L’ uomo è di spalle , a fianco di una scrivania . Dall’ ampia finestra che c’ è dietro si vede la luna . Una volta uscito , si ritrova a camminare per un marciapiede deserto . A un certo punto , percepisce la presenza di una seconda persona , che tenta di raggiungerlo . L’ uomo , dall’ aspetto piuttosto elegante e distinto , teme di aver destato l’ attenzione di un criminale , e si mette a correre . L’ altro , probabilmente un suo domestico , riesce a raggiungerlo e diventa chiaro che stava semplicemente cercando di fargli un favore quando gli consegna qualcosa di apparentemente importane che evidentemente aveva dimenticato .
Leonardo se ne andò dal bar a notte fonda ma aveva dimenticato il suo cilindro sul tavolo . Passegginado verso casa aveva notato qualcuno che lo inseguiva , subito aveva pensato che si trattasse solo della sua immaginazione ma poi si rese conto che non era così e dallo spavento si mise a correre a più non posso . Dopo pochi metrti però cominciava a mancargli il fiato e le gambe non lo reggevano più , d' altra parte Leonardo non era più un giovincello , e poi il suo inseguitore si stava avvicinando veloce come il vento . Decise di fermarsi nonostante la paura fosse tanta , ma non appena si girò vide che non era altro che il barista che lo aveva seguito per restituirgli il suo cilindro !
Mark , un ricco uomo di successo , aveva appena terminato il suo lavoro e aveva deciso di uscire per prendere una boccata d’aria e fare una breve passeggiata notturna . Aveva preso la sua giacca e il suo bastone da passeggio , incamminandosi per la strada buia e deserta , quando all’improvviso sentì la mano di qualcuno sulla spalla e , dallo spavento , cominciò a correre disperatamente , temendo di essere inseguito da un ladro . Dopo alcuni istanti si voltò e si accorse che l’uomo che lo stava chiamando altri non era che il suo fedele assistente , che gli aveva portato il suo cappello a cilindro , che dalla distrazione aveva dimenticato sbadatamente sulla sua scrivania .
Il signor Giuseppe uscì tardi come al solito quella sera ; la luna splendeva nel cielo e si stava proprio bene in giro , non faceva più freddo e si sentiva che la bella stagione sarebbe arrivata a breve . Dopo una birra in casa , il signor Giuseppe uscì e si avviò al bar dove aveva appuntamento con qualche amico . Dopo pochi passi si accorse che c' era qualcosa che non andava : sentiva dei passi dietro di sé ; iniziò ad affrettare il passo , ma anche i passi dietro di lui diventavano più veloci ; sentì quasi di venire toccato , ma fece un balzo e riuscì a sfuggire , camminando sempre più velocemente , quasi correndo . Finchè si disse che voleva sapere chi c' era dietro di sé , si fermò , si voltò e .. si trovò il suo maggiordomo , con il suo cappello in mano , perchè pensava che il signor Giuseppe l' avesse dimenticato . Malgrado lo spavento , il signor Giuseppe non se la sentì di rimproverarlo , ma diede la serata libera anche a lui .
Tarda sera , un uomo esce dal locale in cui è stato a bere . Porta vestiti eleganti e un bastone da passeggio . La luna è alta nel cielo mentre cammina ; ad un certo punto si accorge di un’ ombra dietro di lui , e capisce che qualcuno lo sta seguendo . Allarmato , aumenta la velocità del proprio passo . Nonostante ciò , l’ ombra si avvicina sempre di più , ed addirittura un braccio cerca di toccarlo . L’ uomo è sempre più spaventato , e non ha il coraggio di voltarsi per vedere chi è il su inseguitore . Mentre continua a camminare rapidamente per liberarsi della persona che lo segue , finalmente si volta e nota con sua grande sorpresa , e soprattutto con grande sollievo , che la persona che lo seguiva altri non era che il cameriere del locale in cui si era attardato poco prima , il quale gli riportava il cilindro che aveva dimenticato sul tavolo .
Un nobile esce dalla sua residenza a notte fonda . Pochi istanti dopo essersi incamminato nella via , l’ uomo vede su di un muro l’ ombra di un braccio che sembra avvicinarsi a lui . Spaventato , comincia ad accelerare il passo finché si accorge che c’ è veramente qualcuno che lo sta inseguendo di soppiatto e comincia a correre furiosamente in preda ad un terrore cieco . Ma l’ uomo raggiunge infine il nobile . Per fortuna non era altri che il suo fedele maggiordomo che si era accorto che il suo padrone aveva scordato di prendere con sé il suo cilindro e con zelo gliel’ aveva riportato in fretta e furia .
L’ altro giorno un uomo dall’ aspetto molto signorile vestito con una giacca molto lunga , una camicia , dei pantaloni , un papillon e delle scarpe molto eleganti ; con dei capelli corti ed un bastone esce di casa dimenticando il cilindro . Uscendo il suo autista vestito con un cappello , un papillon , una camicia e dei pantaloni molto attillati si accorge della dimenticanza . A tal punto rincorre il signore per darglielo ma l’ uomo si rende conto di essere inseguito al che si impaurisce e scappa il suo autista per richiamarne l’ attenzione gli tocca la spalla ad un certo punto non riuscendo più a correre si ferma terrorizzato fermandosi si accorge che l’ uomo che lo inseguiva in verità era il suo autista il quale voleva solamente porgerle il suo cilindro che aveva lasciato a casa .
Era già notte quando l’ ultimo cliente del bar pagò il conto , prese il cappotto , il bastone e uscì dal locale dimenticando il cilindro sul tavolo . Camminava impettito e disinvolto per le strade deserte per tornare al suo albergo . Improvvisamente vide sul muro l’ ombra di una mano che stava per afferrarlo da dietro ! Pensando che fosse un malvivente che voleva derubarlo , preso dal panico , cominciò a correre per sfuggirgli . Ogni volta che guardava sul muro vedeva l’ ombra della mano e inoltre sentiva il rumore dei passi alle sue spalle , ormai era allo stremo delle forze , non poteva più correre , l’ unica cosa da fare era affrontare il pericolo di petto . Così , sentendosi impotente , si arrestò e si voltò . Grande fu la sua sorpresa nel trovarsi davanti , non un ladro pronto a derubarlo , bensì il cameriere del locale che lo aveva inseguito per rendergli il cappello che aveva dimenticato !
Quella sera Mr Johnson lasciò il proprio ufficio alle 23 . Era una sera normale , in cielo neanche più una nuvola benché quel giorno ebbe piovuto : al loro posto una luna crescente , unico faro ad illuminare l’ edificio . Indossato l’ impermeabile , Mr Johnson uscì dalla porta principale per rincasare , ed inizò a camminare lungo il marciapiede accompagnando i propri passi con Wilson , il bastone donatogli dall’ avvocato qualche settimana prima . Ma ad un tratto si accorse di avere qualcuno alle proprie spalle . Preso dallo spavento , iniziò ad accelerare il passo , che in breve si trasformò in una reale corsa : infondo , non aveva idea di chi lo stesse seguendo ; si sarebbe potuto trattare di qualche criminale , che quasi certamente era a conoscenze delle sue mosse e con tutta probabilità lo aveva atteso appositamente fino quella tarda ora per poter agire indisturbato . Doveva sen’ zaltro essere così . Ma cosa voleva da lui ? Mr Johnson inizò allora a correre , a correre , finché non decise di voltarsi per guardare in volto il proprio inseguitore . Fu in quel momento . Illuminata da una lanterna , la figura di James , il custode dell’ edificio che ospitava l’ uffico di Mr Johnson : stava semplicemente seguendolo con l’ itento di restiture lui la valigetta distrattamente dimenticata sulla scrivania . Quale spavento !
Una sera , uscendo da un bar , un distinto signore si avvia verso casa , non accorgendosi di aver dimenticato il suo cilindro sul tavolino . Camminando , alla luce dei lampioni , nota sul muro l’ ombra di un uomo che lo segue . Spaventato , inizia a correre , e con la coda dell’ occhio vede che dietro di lui l’ ombra dell’ uomo continua a seguirlo , con un braccio teso ad afferrarlo per la schiena . Nonostante la corsa del primo , ormai l’ uomo è abbastanza vicino da afferrarlo : lo ferma e l’ altro , con grande stupore , capisce che egli non era un malvivente , ma anzi , voleva semplicemente restituirgli il suo cilindro .
Dopo aver finito la birra il signor Holmes esce dal locale impugnando il suo prezioso bastone da passeggio . È notte fonda e l' unico rumore che si sente è quello dei suoi passi . Ad un tratto il signor Holmes sente dei passi veloci alle sue spalle e intravede sul muro l' ombra di una mano tesa verso di lui . Holmes fa finta di nulla e prosegue , ma quei passi sono sempre più veloci e la mano sempre più vicina e allora comincia a correre . Dopo un po¬ '+si ferma stravolto , si volta e con sorpresa vede il cameriere del pub con in mano un vassoio con una tazza di tè . “ Signore , ha dimenticato il suo tè , ” dice il cameriere . Il signor Holmes si china trafelato senza riuscire a rispondere .
Un uomo , dopo aver trascorso la serata in un bar , esce dal locale a tarda ora . L' uomo , che indossa un' elegante giacca e che porta con sé un bastone da passeggio , si incammina lungo il marciapiede della strada dove si trova il bar . All' improvviso l' uomo vede un' ombra minacciosa con un braccio proteso dietro di sé , e , spaventato , affretta il passo . Tuttavia anche l' ombra dietro di sé inizia a muoversi più velocemente , continuando a seguirlo . Preso dal panico , l' uomo si volta per vedere cosa sta succedendo ; ma una volta giratosi per affrontare il suo aggressore , si accorge che si tratta del cameriere del bar che lo ha seguito per restituirgli il cappello che ha dimenticato nel locale .
In una bellissima casa c’ era un maggiordomo che lavorava ormai da molto tempo alle dipendenze della vecchia e nobile signora che vi abitava . Un giorno la signora decise di lasciare al maggiordomo una sera di libertà visto l’ impegno e la fedeltà dimostrati in tutti quegli anni di servizio . Appena appresa la notizia il maggiordomo senza nemmeno cambiarsi con il suo abito formale pantalone nero , camicia bianca e papillon uscì dalla splendido salone dove si trovava . Era ormai sera e la luna brillava in cielo . Presto il maggiordomo si rese conto che la sua ombra veniva proiettata dalla luce della luna sui muri bianchi delle case della città . Ma insieme alle ombre sentì improvvisamente dei passi . Preso dalla paura incominciò a camminare sempre più in fretta fino ad arrivare a correre . I passi erano sempre più vicini , si sentiva quasi assalire e preso dalla stanchezza decise di fermarsi si girò e mettendosi in ginocchio incominciò a gridare : “ La prego non mi faccia del male ” Ma subito si rese conto che si trattava del figlio della nobile signora che accortosi del cappello che il maggiordomo aveva lasciato sul tavolo del salone aveva deciso di portarglielo .
Il mio lavoro di cameriere è molto bizzarro a volte , soprattutto quando si incontrano persone più bislacche di quanto tu credi possano esserlo . Una sera di un marzo già al quanto caldo , nel locale dove lavoro l’ unico cliente ancora rimasto è un signore molto distinto , dall’ abito elegante e un inconsueto cappello a tuba . Ormai notte fonda e bevuta la sua birra , il signore si alza ed esce dal locale . Il mio intuito mi disse che mancava ancora qualcosa . Lo stano signore che portava il papillon camminava per strada , dirigendosi probabilmente verso casa . Sospettò di essere inseguito . Accertatosi che ciò che intuiva era vero , si allertò , e con corsa veloce iniziò la sua fuga . L’ età però non gli permise di andare molto lontano , cosicché venne subito ripreso dal suo inseguitore . Pronto a utilizzare il suo bastone di metallo per colpire l’ aggressore , si rese subito conto che nessun malintenzionato era presso di lui , ma solamente il mio collega Mario , che l’ aveva inseguito per porgergli il cappello da lui dimenticato al bar . Tranquillizzati entrambi , Mario si scusò e gli fece un piccolo e scherzoso avvertimento a proposito delle sue dimenticanze , sorridendogli e augurandogli la buona notte .
Come ogni sera , dopo la solita bevuta al bar con i suoi amici e colleghi di lavoro , il signor Smith , stanco dopo la lunga giornata passata in ufficio a cercare di calcolare i guadagni del mese di Aprile della sua azienda , si preparava a tornare a casa . Era una tranquilla notte stellata e la luce della mezzaluna , che filtrava attraverso le vetrate del locale , metteva di buon umore Smith , che soddisfatto dall’ ottima birra che gli era stata servita , ma leggermente soprappensiero perché da giorni ormai non aveva notizie di suo cugino Norbert , in viaggio di lavoro in Francia , uscì dal bar . Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse di avere lasciato sul tavolo , vicino al bicchiere vuoto , il suo costoso cappello a cilindro . A poca distanza dal locale in cui aveva passato la serata , il signor Smith iniziò ad insospettirsi perché da qualche minuto sentiva un rumore di passi alle sue spalle . Questo fatto gli sembrava molto strano , perché solitamente lì non passava nessuno a quell’ ora di notte ; “ che sia un malintenzionato , o un rapinatore ? ” si chiedeva Smith , che sempre più impaurito , allungò il passo . Il suo respiro si faceva affannoso : era anni che non correva così e il vizio del fumo certo non lo aiutava . Per quanto cercasse di scappare , il suo inseguitore gli si faceva sempre più vicino . Evidentemente era molto più giovane e atletico di lui . “ Non posso continuare a scappare così ” si disse Smith e decise che avrebbe affrontato il suo inseguitore . Signor Smith ! Che vuole da me ? Beh , ecco , il suo cappello , signore . L’ aveva lasciato sul tavolo . Era l’ agente Lewis della polizia di Londra , anche lui al bar dopo il servizio serale . Aveva inseguito il signor Smith per restituirgli il cappello , ma non lo aveva chiamato perché gli sembrava scortese urlare a quell’ ora di notte . Ancora pallido dalla paura , Smith ringraziò il giovane agente .
Di notte un signore appartenente ad una famiglia aristocratica , esce dalla sua stanza . Inizialmente vede la sua ombra , poi c’ è quella di un’ altra persona che lo insegue e lo spaventa . Gli sembra che qualcuno lo stia toccando allora decide di fuggire . Poi si ferma contro il muro e questa figura continua a dargli fastidio . Spaventato prosegue il suo cammino , infine arriva nel corridoio del piano terra . Lì vede il cameriere che gli chiede se ha sete . In realtà si trattava della sua ombra e non di un malintenzionato . Una volta scoperto questo si tranquillizza .

 

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