Come ogni sera , dopo la solita bevuta al bar con i suoi amici e colleghi di lavoro , il signor Smith , stanco dopo la lunga giornata passata in ufficio a cercare di calcolare i guadagni del mese di Aprile della sua azienda , si preparava a tornare a casa . Era una tranquilla notte stellata e la luce della mezzaluna , che filtrava attraverso le vetrate del locale , metteva di buon umore Smith , che soddisfatto dall’ ottima birra che gli era stata servita , ma leggermente soprappensiero perché da giorni ormai non aveva notizie di suo cugino Norbert , in viaggio di lavoro in Francia , uscì dal bar . Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse di avere lasciato sul tavolo , vicino al bicchiere vuoto , il suo costoso cappello a cilindro . A poca distanza dal locale in cui aveva passato la serata , il signor Smith iniziò ad insospettirsi perché da qualche minuto sentiva un rumore di passi alle sue spalle . Questo fatto gli sembrava molto strano , perché solitamente lì non passava nessuno a quell’ ora di notte ; “ che sia un malintenzionato , o un rapinatore ? ” si chiedeva Smith , che sempre più impaurito , allungò il passo . Il suo respiro si faceva affannoso : era anni che non correva così e il vizio del fumo certo non lo aiutava . Per quanto cercasse di scappare , il suo inseguitore gli si faceva sempre più vicino . Evidentemente era molto più giovane e atletico di lui . “ Non posso continuare a scappare così ” si disse Smith e decise che avrebbe affrontato il suo inseguitore . Signor Smith ! Che vuole da me ? Beh , ecco , il suo cappello , signore . L’ aveva lasciato sul tavolo . Era l’ agente Lewis della polizia di Londra , anche lui al bar dopo il servizio serale . Aveva inseguito il signor Smith per restituirgli il cappello , ma non lo aveva chiamato perché gli sembrava scortese urlare a quell’ ora di notte . Ancora pallido dalla paura , Smith ringraziò il giovane agente . |