L’ altro giorno due uomini camminavano sul marciapiede , erano due persone totalmente diverse ma che nel giro di poco tempo avrebbero avuto molte cose in comune . L’ uomo con il cappello era Gino , faceva il fattorino da quando era adolescente , sosteneva che era uno dei pochi lavori che ti permettevano di assaporare quel poco di libertà che generalmente il lavoro toglie . E questa libertà consisteva nel girare con la sua bicicletta per la città e andare di casa in casa consegnando viveri alla gente . Gino portava sempre con se il suo cane Billy , anche lui entusiasta ogni mattina di uscire di casa e di scoprire sempre cose nuove . Nella direzione opposta camminava Alex , nato e cresciuto con la sua passione per le moto . L’ unica cosa di cui era geloso e che costituiva per lui quasi un oggetto di venerazione era la sua Harley Davidson , comprata dopo tanti sacrifici e compagne di vita . Era lo strumento che gli permetteva di evadere quando ne sentiva il bisogno . E questo suo spirito libero lo si notava anche nel suo abbigliamento : pantaloni larghi con tasconi , gilet di jeans , ciondolo molto grande acquistato durante uno dei suoi viaggi e occhiali da motociclista che per nessuna ragione avrebbe tolto per più di un’ ora . Gino quella mattina aveva molta fretta , si era reso conto che si stava dimenticando una consegna , Bruno in arrivo da uno dei suoi viaggi in moto stava andando a pranzare con il suo cane , l’ inseparabile Rocky . Presi entrambi dalla fretta i due personaggi si scontrano : cibi , bevande , borse , saltano in aria come coriandoli . Alex è mortificato , Bruno di carattere scontroso , si fa prendere dall’ ira , prende Alex per il collo , e mentre lo fissa negli occhi prova una sensazione famigliare : riconosce in quegli occhi il suo amico del liceo , 5 anni passati insieme , quei due amici così diversi ma così uguali . I due uomini si abbracciano , parlano , rievocano quei momenti in cui si sentivano veramente liberi , dove per Alex non era necessario fare il fattorino per sentirsi libero , e a Bruno non importava di prendere la moto per evadere dalla realtà in cui si trovava . |